Ieri, muovendomi per Roma dall’area semicentrale all’estrema periferia e quindi al centro, poi di nuovo da queste all’area dei Castelli Romani – spostandomi io, necessariamente, sempre e solo con mezzi pubblici urbani o extraurbani – ho “respirato”, ancora ripetutamente, quella che gli antropologi, ormai da anni, hanno denominato dislocazione.
L’antropologia culturale ci aiuta a capire e a orientarci nella complessa contemporaneità. Fai clic sul questo link, se sei interessato ai temi pertinenti a globalizzazione, immigrazioni, dislocazioni nelle “nostre” città: per provare a comprenderli da un’ulteriore angolazione, se già non è nella tua ottica.
[Fabio, 17 giugno 2018]