Karen Georgievič Šachnazarov all’Istituto di Cultura e Lingua Russa di Roma – V02

Al centro il Maestro Karen Georgievič Šachnazarov; ai lati due autorevoli referenti dell’ICLR

Magnifico, molto toccante, fino a divenire entusiasmante, l’incontro con il regista, Maestro  russo, Karen Georgievič Šachnazarov svoltosi nella serata odierna, da parte dell’Istituto di Cultura e Lingua Russa (ICLR) di Roma, presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour 50a, Roma).

Si è spaziato dai fondamenti della cultura russa – letteraria, musicale, filmica, artistica, scientifica – ai più generali rapporti transculturali europei e mondiali, fino a toccare le influenze sulla cultura russa da parte del cinema e della cultura italiani, nonché viceversa. Pertanto, qui, c’è stato il riferimento, da parte del Maestro, di come la cinematografia sovietica di Ėjzenštejn e Pudovkin abbia influenzato il Neorealismo italiano. Poi c’è stato un generoso indugiare su Rossellini e De Sica, ma soprattutto su Federico Fellini e Marcello Mastroianni, che, Lui, ha conosciuto di persona. Il Maestro russo si è profuso in una serie di lodi verso di loro, elogiando la semplicità umana e la grandezza artistica di entrambi. Ha detto che era prevista una collaborazione, dovendo egli realizzare un film in quei primi anni ‘90 con Mastroianni. Sempre su Fellini e Mastroianni, il Maestro ci ha regalato generosi e gustosi aneddoti: la premiazione a Mosca nel ’90 – lui secondo, Federico Fellini primo – e il Suo umile orgoglio di presiedere e stare a fianco del Maestro riminese; i coloriti racconti che gli aveva fatto Mastroianni a riguardo di quando – emozionato e riverente – a fine ’50 aveva conosciuto Federico, d’estate sulla spiaggia di Ostia – Marcello incravattato e incredibilmente accaldato, Federico tranquillamente in costume da bagno – insieme allo sceneggiatore Tonino Guerra; gli scherzi goliardici di Federico a danno di Marcello (gli aveva mostrato una sceneggiatura per La dolce vita giocosa, beffarda e inesistente); l’emozione di Marcello, che aveva comunque accettato alla cieca (Federico era già il regista de La strada e de Le notti di Cabiria, Marcello si sentiva ancora poco conosciuto).

Ma il Maestro russo, avendo appena rivisitato la Cappella Sistina, si è profuso anche sul nostro Rinascimento e sui nessi – ad esempio – con Michelangelo e con la sua arte in rapporto ai concetti di Stile e Idee, a suo avviso carenti nell’attuale contemporaneità. Voli pindarici sul Cinema mondiale, su quello di Quentin Tarantino – che, secondo il Maestro, rappresenta davvero la faccia attuale dell’America – ma anche sulla situazione “societaria” del Mondo globalizzato.

Pur attestando,  in merito all’attuale cinematografia russa,  la maggiore disponibilità di mezzi tecnologici, impensabili nell’epoca sovietica, il Maestro ha testimoniato l’attuale minore coscienza artistica e la relativa povertà di idee che oggi contaminano non solo  il cinema russo ma, secondo lui, quello di tutto il mondo. Pertanto egli ha rivendicato, deliberatamente e coscientemente, la propria identità – umana e artistica – nonché orgoglio di eminente matrice sovietica. In tale ottica, il suo stle artistico e la sua coscienza umana gettano un’incredulità e una diffidenza sul Mondo attuale, sull’unilaterale Capitalismo imperante, come se quest’ultimo fosse l’unica e sola via percorribile.

La platea – tra le sessanta-ottanta persone, con molte presenze anche russe – ha mostrato di gradire e apprezzare la profondità e la vastità degli interventi, a cui i due autorevoli referenti dell’ICLR hanno fornito tutti i riscontri del caso, traducendo puntualmente tutte le argomentazioni.

Al termine dell’incontro, dopo numerose domande da parte della platea,  l’ICLR ha consegnato al Maestro un prestigioso riconoscimento culturale,  testimonianza del ponte fra le due culture russa e italiana.

[Fabio Sommella, 25 gennaio 2019]

 

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

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