Quando le Eredità della Storia sono davvero adeguate: il caso di Giuseppe Garibaldi

Ci sono dei casi in cui le Eredità della Storia sono davvero adeguate e degne: uno di questi è anche quello di Giuseppe Garibaldi Junior, che ho avuto l’onore di conoscere di persona, ieri, presso il Museo della Repubblica Romana di Porta San Pancrazio, a Roma (di ciò ringrazio il Centro Romanesco Trilussa, vivace comunità artistica e culturale che frequento da meno di un anno).
Dopo la rievocazione dei fatti della Repubblica Romana del 1849, da parte dell’Associazione Romana Gli Amici di Righetto, ho apprezzato molto il discorso – pacato e sobrio, pur nella sua profondità – di Giuseppe Garibaldi Junior, classe 1947. Egli, tra le altre cose, ha posto l’accento su temi e aspetti di cui sono persuaso da tempo, vale a dire sull’inevitabile e doveroso spostamento della focalizzazione sociale, oggi nel XXI secolo, su differenti punti di attenzione. Tra questi,  indubbiamente un’ottica non più nazionale bensì planetaria, ovvero: guardare al Pianeta piuttosto che solo al pur glorioso storico Risorgimento.
Una splendida persona, un pronipote degno del bisnonno: sono orgoglioso di averlo conosciuto,  avergli parlato e stretto la mano.
Ad Majora!

L'ho conosciuto di persona, ieri, presso il Museo della Repubblica Romana di Porta San Pancrazio, a Roma, dopo il suo…

Pubblicato da Fabio Sommella su Mercoledì 12 febbraio 2020

[Fabio Sommella, 12 febbraio 2020]

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

Il cambio della guardia

Il cambio della guardia, dal sottotitolo Itinerari semantici nella cinematografia italiana del secondo ‘900: dalla conchiusa commedia all’aperta contemporaneità, vuole essere un articolato e attento esame di una parte della produzione cinematografica italiana della seconda metà dello scorso secolo. Nello specifico scruta le trasformazioni di quella che veniva denominata commedia all’italiana che ha annoverato, tra alcuni dei suoi Maestri, i nomi di Comencini, Emmer, Loy, Monicelli, Risi, Scola.

 

De Il cambio della guardia a Roma il 18 febbraio 2019:

se ne è parlato insieme a Patrizia Palombi al Van Gogh Caffè di Luca Bedini,.

 

La presentazione del 20 giugno 2018 presso la Biblioteca di Frascati.

Tuttavia il presente saggio non si limita a ciò, in quanto si sviluppa su più piani. Quello squisitamente cinematografico è senz’altro il maggiore ma non esaurisce la profondità dell’analisi, ponendosi dialetticamente in rapporto con la cultura della modernità e con quella che è stata denominata postmodernità, o contemporaneità. È in tale ottica che vengono prese in considerazione anche alcune tesi di illustri critici d’arte e letterari, quali Renato Barilli e Giulio Ferroni.

Inoltre, attraverso l’esame di alcuni dei più noti film italiani successivi al 1950 (tra quelli maggiormente approfonditi, per il livello di dettaglio a cui ci si spinge, spiccano C’eravamo tanto amati di Ettore Scola e La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana), indirettamente si svolge un’analisi di costume. È in questo modo che, all’interno dell’ampio percorso, esaminando i criteri e le angolazioni che hanno ispirato e prodotto i film, l’autore cerca di identificare i momenti e i passi di un processo – quello proprio di cambio della guardia – che conferisce il titolo al libro.

Ecco i link ad alcune vetrine dove è possibile acquistare il libro:

Caosfera Amazon LibreriaUniversitaria Libraccio Feltrinelli  Mondadori IBS

Il cambio della guardia

Il cambio della guardia, dal sottotitolo Itinerari semantici nella cinematografia italiana del secondo ‘900: dalla conchiusa commedia all’aperta contemporaneità, vuole essere un articolato e attento esame di una parte della produzione cinematografica italiana della seconda metà dello scorso secolo. Nello specifico scruta le trasformazioni di quella che veniva denominata commedia all’italiana che ha annoverato, tra alcuni dei suoi Maestri, i nomi di Comencini, Emmer, Loy, Monicelli, Risi, Scola.

Tuttavia il presente saggio non si limita a ciò, in quanto si sviluppa su più piani. Quello squisitamente cinematografico è senz’altro il maggiore ma non esaurisce la profondità dell’analisi, ponendosi dialetticamente in rapporto con la cultura della modernità e con quella che è stata denominata postmodernità, o contemporaneità. È in tale ottica che vengono prese in considerazione anche alcune tesi di illustri critici d’arte e letterari, quali Renato Barilli e Giulio Ferroni.

Inoltre, attraverso l’esame di alcuni dei più noti film italiani successivi al 1950 (tra quelli maggiormente approfonditi, per il livello di dettaglio a cui ci si spinge, spiccano C’eravamo tanto amati di Ettore Scola e La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana), indirettamente si svolge un’analisi di costume. È in questo modo che, all’interno dell’ampio percorso, esaminando i criteri e le angolazioni che hanno ispirato e prodotto i film, l’autore cerca di identificare i momenti e i passi di ciò che definisce processo storico-filmico di costume – quello proprio di cambio della guardia – che conferisce il titolo al libro.

Ecco i link ad alcune vetrine dove è possibile acquistare il libro:

Caosfera Amazon LibreriaUniversitaria Libraccio Feltrinelli  Mondadori IBS