Una presentazione de Il cambio della guardia – Biblioteca di Frascati, 20 giugno 2018

Da sinistra; io, Fabio Sommella, autore del libro insieme a Saverio Salamino, curatore della presentazione

Il mio caro amico Ingegner Pietro Cipriano – che ringrazio caramente – ha cortesemente filmato una delle presentazioni del mio libro Il cambio della guardia; nello specifico quella tenuta il 20 giugno 2018 presso la Biblioteca di Frascati (BASC), che ringrazio sentitamente per l’ormai consueta ospitalità nel corso di questi eventi..

La presentazione è stata curata e introdotta da Saverio Salamino, membro del Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani. Tra le altre cose, Saverio Salamino si occupa di cinema.

Per un sommario dei significati salienti – espressi nella presentazione e, più in generale, nel mio libro Il cambio della guardia – si faccia riferimento alla predisposta Guida Power Point o, ugualmente, al seguente link: Il cambio della guardia + film – BASC – 20GIU2018

Di seguito i video delle varie fasi della presentazione, in otto spezzoni ordinati da 1° a 8°.  Tutti sono visionabli in locale, cioé direttamente da questo sito, ma alcuni anche collegandosi alla pagina Facebook del libro Il cambio della guardia. Ringraziando ancora il mio amico, il carissimo Ingegnere Pietro Cipriano, auguro a tutti buona visione!

 

1° video Introduzione: perché questo libro? Di cosa tratta? Cerca di mettere in luce un processo storico-filmico di costume.

 

2° video: Ma perché questo titolo? Perché rappresenta un cambiamento epocale.  Rappresenta il passaggio dal verosimile al possibile, dal certo all’ambiguo, dal chiuso all’aperto.

Come nasce questo libro?  Le  filiazioni interne alla Commedia all’Italiana, la sua tragicità latente, fino al canto del cigno, acme, Febbbre da cavallo.

Dopo, cosa succede? Argomentazioni.

 

I step intermedio. Proiezione di due sequenze di film, classici della Commedia all’Italiana: I soliti ignoti

3° video (immagine qui sotto):  I soliti ignoti come il cuore della Commedia all’Italiana, della Commedia Classica; nel seguente spezzone, il finale di Febbre da Cavallo che, secondo l’ottica de Il cambio della guardia, rappresenta il canto del cigno di quella feconda esperienza che è stata la Commedia Classica.

Ecco qui: la sequenza finale di Febbre da Cavallo.

Come già detto, qualora non si volesse leggere il libro, per la sintesi del loro significato si rimanda anche alla Guida Power Point.

4° video:  in maniera parallela, più o meno contemporaneamente nel panorama filmico italiano, con C’eravamo tanto amati, si attua, in modo riconoscibile, il passaggio verso la Commedia della Contemporaneità.

Considerazioni attorno ai due spezzoni appena visionati: con Febbre da cavallo il processo di filiazione dei personaggi (“giovanotti”, li h denominati nel mio libro) della Commedia all’Italiana ha termine; finisce. Perché? Ma perché non è più attuale: Pubblico e Società, si è nel 1976, cambiano o sono cambiati. Tant’è che Febbre da cavallo solo molto dopo diverrà un cult. Si va verso altre sesnibilità, attenzioni, focalizzazioni… emerge  quella che, sempre nel mio libro, chiamo Commedia della Contemporaneità.

II step intermedio con la proiezione di due sequenze di C’eravamo tanto amati: la sequenza di Piazza Caprera (in sottofondo i nostri commenti)

e la sequenza finale di Boh, dove si evidenzia il finale ambiguo ma aperto, concetti/elementi cardine del postmoderno, della contemporaneità. Ergo: Ettore Scola insieme ad Age e Scarpelli hanno inaugurato la postmodernità della precedente Commedia all’Italiana, in via di dismissione perché Pubblico e Società italiani sono cambiati. In atto è un Processo Storico-Filmico di Costume: il Cambio della Guardia!!!

5° vodeo: attorno e dentro a C’eravamo tanto amati e oltre, con altri riferimenti, tra cui  Café Express. NB: un lapsus si è verificato all’interno del dialogo soprastante/sottostante quando Una vita difficile di Dino Risi viene erroneamente riferito come Una vita violenta (che, viceversa, è un romanzo di Pier Paolo Pasolini) 

III step intermedio con la proiezione di una emblematica sequenza di Café Express La contemporaneità emerge e si consolida ulteriormente: Una sola verità che si vede: “storie che non si possono scrivere… bisogno di fatti concreti.

6° video, attorno a Café express: conflitto fra esigenza di verità, ancora retaggio della Commedia all’Italiana o Classica , e l’impossibilità di disporre di fatti concreti, l’ambiguità del vivere nella contemporaneità, la necessità di inventare storie.

Ciò prosegue e si consolida anche per uno dei padri della Commedia all’Italiana; il Mario Monicelli di Speriamo che sia femmina, di cui vediamo la sequenza finale.

7° video: si commenta come, nella sequenza finale di Speriamo che sia femmina, i  tradizionali ruoli uomo-donna risultano invertiti; l’unico uomo che alla fine rimane (gli altri o muoiono o sono cacciati o se ne vanno o litigano o falliscono…), lo zio Ugo (che all’inizio era comandante), “fa la calza”. Regna una coralità e polifonia di personaggi. Cenni ad altri riferimenti.

 

IV step intermedio con la proiezione del trailer de La meglio gioventù, grande affresco epocale.

 

8° e ultimo video;

Si conclude, con alcuni altri riferimenti.  Cenni a un plausibi NeoModernismo, con un possibile ritorno al rigore 😊

Grazie anche a Saverio Salamino, per l’attenzione e la professionalità messe a disposizione. Spero di avere altre occasioni in futuro di lavorare insieme! 😊

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