Plasmare il mondo? (Berta Isla di Javier Marìas)

Una storia d’amore, una spy story, un noir socio-politico, forse solo un pretesto per narrare una storia inconsueta per i più e affondare lo sguardo attingendo a piene mani nell’umana natura, nelle sue disperazioni, nei suoi sentori profondi, nelle apparenze, nei dubbi e nelle ostentate e necessarie certezze, bramate, anelate, eluse, mentre ciascuno è alla costante ricerca di uno stato stazionario – professionale, affettivo, famigliare, esistenziale – sempre di là da venire, dall’esser raggiunto.

Anche se, Berta Isla, non è semplicemente questo ma, di sicuro, altro ancora.

Nell’arco di un venticinquennio, tra il 1969 e la prima metà dei ’90 del secolo scorso, pur con l’avvertibile piena visione dell’attuale contemporaneità da parte della principale istanza narrante (la protagonista Berta) del romanzo, Javier Marìas racconta vicende sospese fra Madrid e Oxford, Londra e Belfast, perfino a tratti Buenos Aires e Roma, ma il cui scenario in realtà è planetario e lo sfondo è quello dei principali eventi e protagonisti mondiali di quei decenni.

Fin dalle prime pagine – per chi non aveva letto nulla della pur copiosa produzione dell’autore – Javier Marìas si manifesta fine e acuto scrittore di rango di una narrativa definibile di genere storico-esistenziale; infatti pressoché tutto il voluminoso romanzo (il formato ebook epub è di 475 pagine), suddiviso in dieci parti (corrispondenti, più o meno, a fasi e scenari della vicenda), risulta scorrevole e avvincente, con dei picchi di grandissima letteratura. L’autore, tanto nel preponderante discorso indiretto libero quanto nei frequenti dialoghi, riesce sempre a essere convincente e particolarmente incisivo, toccante nei toni e nelle argomentazioni; ciò è vero tanto nella narrazione in prima persona – effettuata solo dalla protagonista – quanto nella narrazione in terza persona. Unica sezione in cui il romanzo manifesta una parziale fase di stanca, che forse avrebbe necessitato di un raffinamento ulteriore nella revisione, è tra l’ottava e nona parte; tuttavia si tratta di un peccato veniale di sicuro perdonabile.

Echi letterari illustri: dalla poesia omerica – senza specificare meglio, per evitare rivelazioni circa la trama – ai grandi romanzi tolstoiani; questi saranno stati in qualche misura, consapevole o meno, probabili modelli per l’autore nello scrivere questo romanzo. Ma, al di là della trama e di ciò che vi accade, il romanzo è mirabile per la profondità del linguaggio, delle considerazioni, del coinvolgimento attorno ai maggiori temi universali che da sempre interessano la grande letteratura; nonché per la forma, per lo stile e la voce autoriale; per tutte le modalità con cui i medesimi temi vengono affrontati e trattati.

La storia di Berta Isla è quella di una giovane coppia che, nella Madrid della Spagna ancora franchista, vive la transizione di questa fase storica con il lui, Thomàs ‘Tom’ Nevinson, brillante e promettente letterato di madre ispanica e padre inglese, che fa la spola fra Madrid e Oxford, lasciando per brevi periodi (mesi) attendere la fidanzata futura sposa, Berta Isla, a Madrid. Entrambi completeranno i loro rispettivi curriculum accademici ma Tom sarà irretito, per vie traverse mediate da inganni, da alcuni prestigiosi e misteriosi personaggi che lo incanaleranno in altrettanto misteriose e oscure attività destinate, in qualche modo e a detta di un poderoso anziano mentore, il professor Wheeler, a plasmare il mondo.

Da qui si sviluppa la vicenda, con altri interessanti e ben caratterizzati personaggi, maggiori e minori. L’esito sarà lo sforzo di ricerca dei due protagonisti ad attendere e a tendere verso le loro controverse mete.

Il romanzo Berta Isla è pluritematico essendo esso al contempo romanzo amoroso, esistenziale, d’ignoto sentire verso il mondo, di coscienza della morte e di rapporto dell’ìo con le folle, socio-politico e metanarrativo. Si azzarda una previsione: la candidatura di Javier Marìas al Nobel nei prossimi cinque- dieci anni.

[Fabio Sommella, agosto 2019]

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