Le mie reali parole nel corso dell’intervista di CINEHEART del 9 febbraio 2024

Il 9 febbraio 2024 Valentina Innocenti, nota sceneggiatrice e docente dei corsi di CINEHEART, per conto della NewsLetter di quest’ultima mi ha onorato di un’intervista in merito al film Fanny e Alexander di Ingmar Bergman, probabilmente a causa della mia devozione verso questo capolavoro del Maestro svedese su cui di recente ho avuto occasione di condividere con lei degli interessanti scambi di idee.

Purtroppo il testo delle mie risposte, probabilmente in dipendenza a involontari disguidi redazionali, sulla NewsLetter di CINEHEART di febbraio 2024 è stato pubblicato deformato nella forma e, talvolta, non rispettando neanche completamente i significati del mio discorso. Pertanto mi fa piacere riproporre qui di seguito il testo globale – stavolta fedele nelle parole e nei significati – dell’intervista del 9 febbraio 2024 di Valentina Innocenti a me.

Buona lettura.

Intervista del 9 febbraio 2024 di Valentina Innocenti (V.I.) a Fabio Sommella (F.S.)

V.I. Per la sua complessità, il cinema di Ingmar Bergman è spesso ritenuto “fruibile” per lo più ad esperti del settore. Convinti, invece, che la Bellezza Artistica non ammetta selezioni ed esclusioni, ri-proponiamo una delle maggiori opere del maestro svedese con e grazie a Fabio Sommella.

F.S. Nel 1982 Bergman voleva regalare al mondo il suo testamento artistico, Fanny e Alexander, summa delle tematiche affrontate in oltre trent’anni di produzione filmica. Attraverso una vicenda di matrice fortemente autobiografica, lo sguardo di due bambini scorre impietosamente sul mondo dei grandi, scoprendo la vita e il dolore. Così si snodano interrogativi religiosi, le annunciate eredità della memoria, le criticità dei rapporti familiari. Come in altre opere del Maestro, il filo rosso si rivela essere il mondo del Teatro, la lanterna magica di Bergman che, insieme agli incantesimi dell’infanzia, racchiude luci e ombre nonché il senso di ogni umana vicenda.

 V.I. L’opera, pluripremiata e pietra miliare della Storia del Cinema, e’ stata oggetto di uno scempio, dettato da esigenze meramente commerciali.

F.S. Fanny e Alexander era stato concepito per la messa in onda televisiva diviso in puntate con una durata di oltre cinque ore. La commercializzazione per il cinema e per l’home video la ridusse a una versione di poco più di tre ore, operando tagli che hanno escluso sequenze memorabili, fondamentali per la compiuta comprensione dell’opera e il suo pieno godimento estetico. Nel 2001 RAI TRE, in due nottate, propose la versione integrale. Con i mezzi tecnici di allora, registrando su due VHS, poi con altre operazioni, sono riuscito a recuperare la versione integrale.

V.I. Di seguito, una delle sequenze.

F.S. A mio avviso qui è l’acme del film. Anche se la qualità della riproduzione è scarsa per quanto ho detto sopra, non si può non avvertire la profondità dell’intenso monologo di questa sequenza. La luce delle fiamme balugina sul volto dell’anziano personaggio mentre ai nipoti acquisiti, nel loro primo momento di quiete dopo le vessazioni subite ad opera del padrino, rivela il senso della vita attraverso il racconto della sorgente, della montagna, della nuvola che origina dalle lacrime della millenaria disperazione umana. Ciò ha una straordinaria potenza espressiva che consegna questo film alla storia della cinematografia mondiale.

[Valentina Innocenti e Fabio Sommella, 9-14 febbraio 2024]

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