In memoria d’un amico (ricordando Massimo M.)

Rammento, quando penso a lui, una sensazione gradevole, un’atmosfera di famiglia, di perenne gioco. Non solo, ritengo, perché era abbastanza più giovane di me, essendo lui fratello minore d’un amico mio coetaneo.

Un primo ricordo, seppure indiretto, è il seguente: il fratello una volta mi raccontò che, quando erano piccoli, Massimo era sempre sudato proprio perché era sempre in movimento.

Seppure “minore”, sapeva però rapportarsi con disinvoltura con noi più grandi fin da allora nell’adolescenza, facendo uso di una sua simpatica autorevolezza, di una forma di umorismo tipica dei bambini. Il fatto è che conservava questa peculiarità anche quando eravamo divenuti più grandi, attorno e oltre i vent’anni.

Qualche esempio, per il suo gusto del gioco,  ce l’ho stampato nella memoria.

Una volta , con un gruppo di amici e amiche, avevamo accompagnato alla Stazione Termini un altro nostro amico che doveva partire per il militare. All’epoca, diversamente da oggi, i finestrini dei treni si aprivano e, dai treni vicini, sporgevano molte persone. Lui, con faccia interrogativa bisognosa di informazioni e chiarimenti, si avvicinava a chi stava affacciato e, con voce impostata, chiedeva: “Scusi, ma questo treno va a Bremesi?”, aggiungendo poi, all’occorrenza, altri nomi impossibili di località inesistenti. Quelli rispondevano incerti “Ma… veramente non saprei…” Rideva poi a crepapelle, e noi insieme a lui, con gli occhi quasi socchiusi per le risa e le guance arrossate. Era, questo, il suo spiccato gusto innocente per il non-sense. per cui ritengo avesse davvero un amore viscerale nonché una dote naturale.

Un pomeriggio – era la vigilia d’un mio esame all’università e io ero davvero stanchissimo, tanto che per divagarmi ero uscito invece di studiare ancora – ci eravamo incontrati sulla piazza che frequentavamo. Che facciamo? Che non facciamo? Gli propongo di andare a vedere un film che mi incuriosiva. “Di che genere è?”, mi chiede lui. Essendo un film che nel titolo aveva la parola “2000”, gli rispondo frettolosamente “Fantascienza”. In realtà la fantascienza non c’entrava molto o affatto, trattandosi di tematiche, semmai, di fanta-politica in una comunità svizzera contemporanea. Da quel momento, su questo fatto, lui prese a prendermi in giro raccontando, in modo volutamente esagerato: “Fabio mi ha convinto ad andare a vedere un film di Fantascienza; ma in realtà era Western!” E, ogni volta, morivamo dalle risate.

In un’altra occasione mi chiese che cosa stessi studiando all’università. Io risposi “Zoologia, i Molluschi” e lui, romanista fino al midollo, concluse a sua volta “Ah, stai studiando i Laziali!”

Nondimeno, sapeva prender parte nelle cose della vita. Una mattina, eravamo insieme in automobile, da un parcheggio un’auto uscì malamente e urtò la mia che transitava. Scendemmo tutti dalle autovetture e la signora che era alla guida, pur essendo palesemente in torto, accampava le sue ragioni. Un’altra donna, da un balcone, intervenne goffamente rivolgendosi a me dicendo: “Ma che modi! Dove sta più la cavalleria? Lei doveva far passare la signora!” Io non sapevo se ridere o mandarla a quel paese; ma ci pensò subito Massimo che, visibimente arrabbiato, prese quella inopportuna a male parole.

In anni recenti, su un Social, avevo notato un suo post di commemorazione della sua adorata mamma; io, che ricordavo benissimo tutta la sua famiglia, commentai con affetto e lui, a sua volta, commentò scrivendomi in risposta “Sei dolcissimo!”

Ecco: pure una volta divenuti adulti e, per i più diversi motivi, allontanatici notevolmente, tanto come amici che come familgie, ciascuno di noi cercando di arginare le proprie derive e i propri dolori, penso che negli spazi più profondi delle nostre coscienze fossero rimasti quel baluardo di affetti e quella intesa umana che erano sorti – da qualche parte – prima che noi nascessimo e che, son persuaso, continueranno – da qualche altra parte – ancora dopo di noi.

Ciao, Massimo: ma… questo treno porta a Bremesi?  ❤️

 

Fabio Sommella. Roma, 02-09 novembre 2021

 

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