Lassù, nel grossetano

Capitato è d’incontrare – recentemente – due amiche, entrambe scrittrici, entrambe decisamente fascinose, entrambe in qualche modo legate al e originarie del grossetano.
Una terra che mi aveva sempre attirato, fu proprio lì la nostra “ultima vacanza”, pur breve, in quel magnifico e ameno agriturismo; oltre a Grosseto – città a me cara, lo sapevi, perché di Bianciardi – furono Orbetello, Follonica…
Eccoti proprio lì, sul suo lungomare: in quella vesticciola fiorita, dimagrita come non mai, i capelli ricresciuti riccioluti – per me sempre affascinante, anche dopo due dei tre interventi che ti avevano e ti avrebbero devastata – guardi lontano. Il mare lontano dietro di te – lo sai, te lo dico nel nostro romanzo – ha il sapore dei mari della mia infanzia, quando ancora non ti conoscevo; ma tu avresti rivestito anche quel tempo!
Mai uscita dalla mente, ti rivedo poi mesi dopo, quando sul letto della TAC all’INT di Milano urlavi come “un animale che sta urlando”, quasi tu fossi la protagonista della Piccola storia ignobile di Francesco.
Ma – quel mare – per noi, è per sempre.

[Fabio, 11 marzo 2019]

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