La Vita che eri

 

E andando incontro ai raggi

di questo soleggiato placido mattino

pensar a quanto ho amato

ed amo ognora

la Vita che eri.

 

[Fabio, 15 febbraio 2019]

 

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

 

 

Quando canzoni divengon emozioni

Nella seconda metà dei ’70, tra i cantori d’una Roma popolaresca, c’era pure Lui. Molti se lo ricorderanno per quell’Ammazzate oh, che faceva il matching con il “Tacci tua” del duo de I Frascati.
Questo brano invece – che intreccia tempi di valzer a tempi di marcetta e altro – è decisamente gustoso e melanconico, forse solo come le vere ispirazioni popolaresche sanno essere. A me, Luciano Rossi – da non confondersi col trasteverino e compianto Stefano Rossi in arte Rosso – rammenta effettivamente Roma. Ma non la Roma “canonica” o monumentale; bensì quella semiperiferica: la Roma “daa Casilina“, “der Prenestino“, “daaa Tiburtina“, oppure quella centrale odierna ma – come diceva Renzo Vespignani – racchiusa e serrata fra le splendide mura del Verano e dell’Università.
Insomma questo Amore bello – pure da non confondersi con quello precedente del Claudio romano – è, secondo me, davvero bello!!!

“… Si quella bambina t’ha detto me spiace, un’artra domani te dice me piace me piace me piace quer modo strano che c’hai da dì a tutto er monno che ce stai solo Tu…” 😉

Amore bello di Luciano Rossi

Perché lo sai bene che Lei – come lo scoglio di Battisti e Mogol – davvero arginava il mare!

 

[Fabio, 08 febbraio 2019]

 

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

Fra poesia e trattatistica (Come vi somigliate, donne)

Di seguito alcuni miei versi di questa mattina. Sono dedicate a delle donne, passate o presenti, che ho incontrato nella mia vita (ebbene, si!) e a cui ho voluto bene: non importa se per tanto o per poco tempo, non importa la situazione, non importa cosa sia avvenuto. Ciò che è importante è la loro psicologia, la loro personalità. Perché, io, sono innamorato della personalità umana, ancor più se femminile (ebbene, ancora si). Ne sono innamorato in quanto è un meraviglioso espediente – evolutivo – di arginare le asperità dell’esistenza (!), è un tentativo sistemico/psichico di originare uno stato stazionario di equilibrio dinamico (!!), è una modalità di adattamento all’ambiente (!!!), analogamente a tanti altri espedienti (dinamici) della Natura; ad esempio: i sistemi tampone della chimica, i processi infiammatori dei tessuti viventi, le reazioni immunitarie degli organismi viventi, le emozioni della psiche, i processi stellari dell’astrofisica all’interno delle galassie, mattoni dell’universo: per la serie Su diverse scale, la Natura opera in modo analogo: impara a comparare e l’Universo si disvelerà ai tuoi occhi.

Forse un giorno, in merito, vi scriverò un trattatello.

In coda, il link a una pagina del mio sito con poesie non solo mie.

 

Ecco i miei versi di stamane, anticipati dal titolo:

 

COME VI SOMIGLIATE, DONNE

Come vi somigliate, donne,
più o meno giovani
nelle memorie e nelle presenze
attuali o del passato,
nel gioco eterno
del fuggir – spesso, così – dal vostro nodo
con cui fare i conti dover,
del lamentoso avvertir in vostra – fragile – coscienza
vulnerabilità celata
di tragica istanza
in dialettico incontro
e scontro con verità, solo mutante
il Mondo
nell’urlo di rivoluzione
del cambiamento,
il nostro spirito in grado di elevare in volo.

E io son qui
qui ero
vi amo
e amavo
uguale
nel tenero bene e afflato
che dell’amor totale
è seme base radice fusto arbusto ramo foglia stoma respiro.

Per innalzare insieme – noi – il volto.

[Fabio, 05 gennaio 2019]

 

Il LINK alla pagina delle poesie è
https://www.fabiosommella.it/wp/poesia/

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

Come vi somigliate, donne

Come vi somigliate, donne,
più o meno giovani
nelle memorie e nelle presenze
attuali o del passato,
nel gioco eterno
del fuggir – spesso, così – dal vostro nodo
con cui fare i conti dover,
del lamentoso avvertir in vostra – fragile – coscienza
vulnerabilità celata
di tragica istanza
in dialettico incontro
e scontro con verità, solo mutante
il Mondo
nell’urlo di rivoluzione
del cambiamento,
il nostro spirito in grado di elevare in volo.

E io son qui
qui ero
vi amo
e amavo
uguale
nel tenero bene e afflato
che dell’amor totale
è seme base radice fusto arbusto ramo foglia stoma respiro.

Per innalzare insieme – noi –  il volto.

[Fabio, 05 gennaio 2019]

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

 

L’amore era quando

L’amore era quando

potevi perderti

negli abissi della tua follia

fiducioso che saresti riemerso

perché eri con lei

e lei poteva perdersi

negli abissi della sua follia

fiduciosa che sarebbe riemersa

perché era con te.

 

Sol così.

 

[Fabio Sommella, 01 gennaio 2019]

 

Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

Confini

Quando abbracci il tuo amore
e le copri delicatamente i capelli di teneri baci
dove finisce il mentale
e inizia il fisico?

[Fabio, 12 novembre 2018]

Tema di Mille giorni di te e di me, ovviamente di Claudio Baglioni, da me ripreso per chitarra classica, in SOL maggiore (tonalità ideale)… chiedo perdono per gli “impiccetti” sugli alti nella coda del refrain, ma l’arpeggio melodico di intro e coda direi che “va” 🙂 #ChitarraFabio #VuotiAPerdere

Ad Anna (poesia di Sebastiano Vasta)

Non so più dove ti colsi.
Certo nei prati rilucenti di antichi sogni
distolsi l’oro della tua semente.

Sui rami dei miei nudi inverni
la tua gemma spuntò
come un miracolo
e a nuovo mi vestì la tua speranza.

Le tue carni e l’oro dei capelli
per non sciuparti ho sfiorato
con le mani inasprite dagli anni

Nata dalla mia speranza d’essere
e di non finire, in te
la mia sostanza umana
ad altri sensi rinasce
a nuova vita.

Sebastiano Vasta. L’età del silenzio. Lalli Editore. 1981

Quanto ho amato

Quanto ho amato
tutti quegli sforzi
e quelle energie spese
per migliorare riparare guarire risolvere.

E di tutto ciò
non resta niente
se non accorati ricordi,
momenti,
frammenti,
sospese bottiglie
galleggianti
luminose
numinose
oasi
di sole.

[12 settembre 2018]

13 settembre 2018

Amore, quanto ti amo:
é tutta una vita
che ti abbraccio
e che mi manchi.

Farewell’s Song – Video con orchestrazione virtuale

Tutto è perfettibile, certo: un’interpretazione attoriale, una performance musicale, una poesia, un romanzo, un testo critico… una musica, un arrangiamento, specie se per orchestra, seppure virtuale (ma la partitura, invero, non muta).

Nel seguente video – immagini di una vita in comune – il mio arrangiamento per orchestra del mio  brano Farewell’s Song (La Canzone dell’Addio).

Per avviare la riproduzione del video, fare clic qui sotto. Buon ascolto!  😊

Per chi fosse interessato – da vicino – alla partitura orchestrale, della soundtrack del video di cui sopra… eccola Farewell’s Song (La Canzone dell’Addio) – Orchestra!!!